11 Novembre 2015 Vita da studente

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Periodo esami nella testa del bocconiano vuol dire stress, barba e peli incolti, pigiama e dispensa vuota. La situazione a casa è fantozziana ma al posto di frittatona di cipolle e familiare di peroni ci sono pizza a domicilio e caffè in dosi industriali e invece di Italia-Inghilterra, c’è il libro di privato.

Tragico, tragicomico, black-humor. È un climax ricorrente ma ci sono 5 fasi ben individuabili che ogni studente attraversa, anche la secchia del primo banco con la mano sempre alzata a lezione.

  • Negazione

Siamo a un mese dall’esame, l’unica cosa che ci passa per la mente è: “c’è tempo”. Lo studio non è assolutamente una prerogativa e alla biblioteca si preferisce ancora la discoteca. Solo dopo ci renderemo conto di quanto in errore fossimo.

  • Rabbia

Siamo a due settimane, il tempo stringe, non hai ancora aperto libro e ti rendi conto che il programma è troppo vasto per la solita maratona di studio sotto esame. Odi il libro che è incomprensibile, il professore che è noioso, i colleghi di corso che hanno quasi completato il programma e odi persino il letto per essere così comodo. Ovviamente questo stato d’animo così ostico è inconciliabile con lo studio: rimandi ancora.

  • Auto-recriminazioni.

Una settimana all’esame e finalmente hai iniziato a studiare. Sfogli le pagine il più in fretta possibile, non importa se non hai capito nulla di quello che hai appena letto (rileggere non cambierebbe di molto la situazione), guardi con rimorso alle foto su Facebook che ti ricordano a quando ti divertivi invece che prendere coscienza stoica e mettersi a studiare. Ti rendi conto che addossare tutta la colpa ai tuoi amici che ti hanno trascinato a ballare non serve a molto, “la prossima volta dirò di no” pensi ma stai mentendo a te stesso.

  • Depressione

Tre giorni all’esame, la vita sociale è un pio ricordo, Whatsapp è il nemico e Facebook l’inferno. I tuoi amici hanno pubblicato una foto di te sui cartoni del latte e tua madre è l’unica persona con cui intrattieni relazioni umane, ma anche lei inizia a stancarsi.

  • Accettazione

È la sera prima dell’esame e l’unica conoscenza che hai acquisito è quella platonica: “so di non sapere”. Non ti resta che puntare tutto sulla clemenza del prof, la gaussiana, il fattore c e qualche santo in paradiso. Sai che nel cervello ormai non ci entra più neanche una pagina di dispensa (il libro l’hai abbandonato almeno 2 fasi prima), vai a dormire con l’unica consolazione che peggio andrà l’esame e maggiore sarà la sbronza la sera dopo.

 

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