14 Dicembre 2013 Eventi

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Finalmente è arrivato l’evento più atteso di tutti gli inverni bocconiani: il Galà di Natale!

Non ci si può astenere quindi dai commenti sui presenti all’evento, agghindati ed eccitati come le debuttanti prima del ballo, del resto cosa fare fra un bicchiere di vino e una fetta di panettone, se non analizzare gli amabili bocconiani e raggrupparli per stereotipi?

  • Le fissate:

Partiamo da loro, le fissate! Finiti i parziali di ottobre iniziano già a intasare le bacheche dei gruppi Facebook e di Spotted per sapere quando sarà con esattezza la data prescelta e dopo averla scoperta prenotano il parrucchiere, obbligandolo a rimanere aperto fino alle 20.00 in modo tale che i loro boccoli non si ammoscino. Per loro il mese precendente il Galà è immolato in onore della ricerca del vestito perfetto, particolare ma non troppo costoso, non banale ma nemmeno volgare, all’ultima moda ma con modifiche ad hoc della sarta per non rischiare di essere copiate.
Non avrebbero dovuto illuderle, il Red Carpet non c’era.

  • Le principesse:

Sono riconoscibilissime, quando passano loro le persone sono costrette a spostarsi per lasciar passare il loro strascico regale. Identikit: capelli raccolti in un elegantissimo chignon, stola di pelliccia sulle spalle, collana ed orecchini in stile lampadario parigino anni ’20. Al loro fianco trovate un misto fra Ken e il principe azzurro, che sorride rimanendo rigorosamente zitto.
Farebbero invidia pure a Sissi (a detta loro).

  • Le sfollate:

Le svariate serate in discoteca non sono bastate a temprare i loro dolci piedini ed il tacco 15 che teoricamente dovrebbe slanciarle e farle sentire più belle, le affligge per tutta la serata, facendole camminare come elefanti ubriachi. In mancanza di sedie ed in presenza di buttafuori che si preoccupano che le scalinate d’uscita non diventino come gli spalti di San Siro le puoi trovare accasciate nel corridoio prima dei bagni, con una smorfia di agonia disegnata in faccia.
Come far venire angoscia a chi deve fare i suoi “bisognini”.

  • Il mafioso:

Si aggira con lo sguardo vacuo e l’aria di chi non vede la folla ma “cerca solo lei”. Fazzolettino di raso tassativo nel taschino, barba perfettamente curata, cappello lunghetto all’indietro e magari anche foulard bordeaux al collo.
A me personalmente spaventa un po’!

  • L’allupato:

Rientrano in questa classe pressoché la maggior parte degli uomini presenti all’evento. Occhi strabuzzati e colletto della camicia che inizia a farsi stretto: queste le caratteristiche principali per riconoscere questi semi-zombie che vagano nell’orda di bocconiane tirate a lucido e nell’abbondanza di schiene nude e scollature vertiginose. “Guarda quella, quella è illegale!!” è la frase must della serata.
Anche loro spaventano non poco.

  • Le matricole:

L’ultimo stereotipo lo dedichiamo a loro: le matricole! Si guardano intorno con aria beata, come se l’edificio di Roentgen si fosse trasformato in un castello d’oro per l’occasione e sono gasate quasi quanto al concerto degli One Direction dell’anno scorso. Le ragazze hanno sollevato una questione di famiglia per il vestito ed è arrivata a casa col primo corriere espresso una scatola contenente, insieme ai soliti vasetti di sugo pronto, i vestiti lunghi della zia, della mamma, della nonna e della cugina più grande. Qualcuno dei ragazzi mostra ancora sul viso i segni delle lotte affrontate alle 7 di mattina di fronte all’Egea per essere il primo ad acquistare il biglietto.
Insomma anche i nostri piccolini sono cresciuti!

gala

Per chi c’era e vuole taggarsi nelle foto (ovviamente per far vedere agli amici del liceo quanto è figa la Bocconi), o per chi invece non era presente e vuole divertirsi ad esaminare i partecipanti, qua troverete le foto:

https://www.facebook.com/pages/Gal%C3%A0-di-Natale-Bocconi-2013/459216317516374

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