20 Dicembre 2013 Cultura generale Eventi
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UNA PICCOLA INTRODUZIONE… (A cura di Vanessa Cremona)
Se ormai anche tu sei immerso nel mondo digitale, se le parole Facebook, “ti aggiungo al gruppo”, “seguimi su Twitter”, software, blog, app e multimedialità sono diventate quotidiane… (quindi, in poche parole, non sei un emarginato sociale) questa rubrica può essere un interessante e piacevole passatempo.
Tema di questo nuovo spazio sarà: l’influenza della tecnologia nella vita d’oggigiorno. Anche se ci è difficile ammetterlo siamo tutti, chi più, chi meno, un po’ sottomessi al mondo digitale, ai social networks e agli strumenti tecnologici che ci accompagnano quotidianamente.
Sarà una rubrica che affronta un po’ in generale questi argomenti: da critiche e commenti in chiave umoristica di alcune pagine Facebook, alla descrizione di app innovative e originali che approdano ogni giorno sul mercato, alla tecnologia che influenza non solo noi in quanto giovani, ma anche il mondo della cultura, dell’arte, del cinema, della musica…
Ma perché rendere tutto dannatamente noioso?
Chiariamo l’ambiguo “loro” del titolo: ogni articolo tratterà di un tema particolare (storia, musica, cinema, vita sociale…) e rimanderà a un personaggio famoso, storico o contemporaneo che sia. I suoi aspetti caratteristici per questo articolo saranno nascosti nel titolo. Avrete tempo fino alla fine dell’articolo, dove troverete la soluzione.
No, non preoccupatevi, nessun problema! Non c’è bisogno di cercare e spolverare i vostri vecchi libri di storia (tanto lo sappiamo che sono stati i primi ad essere venduti che sono riposti nell’ultimo cassetto dell’armadio della mansarda, quello più irraggiungibile), ma basta un pizzico di memoria e di sagacia!
Pronti alla sfida?
L’OPERA SONO IO (A cura di Coralie Ficarra)
Quanti di voi hanno mai sentito parlare di Michelangelo Frammartino?
Nessuno? Come immaginavo! E quanti sapevano dell’installazione “Alberi” proposta nell’ex cinema Manzoni? scommetto che la risposta è ancora nessuno! E non vale il suggerimento degli studenti del corso di arte contemporanea, questo sarebbe barare.
Di che cosa si tratta…
giusto per darvi un’idea.
Una volta giunti nella sala predisposta per l’installazione, la prima cosa che vedete sono degli enormi cuscinoni verdi accuratamente riposti sul pavimento che sembrano prendere forma e attirarvi a sé, un po’ come le sirene dell’era glaciale tre (scommetto che il paragone è risultato esaustivo). Perché resistere alla tentazione? Vi tuffate a pesce sui cuscinoni con un solo pensiero nella testa “beh, almeno mentre guardo questa cosa sto comodo!” .
Ma… colpo di scena!! I vostri pregiudizi vengono immediatamente smentiti dalla suggestività della rappresentazione: l’enorme schermo proietta in loop un’antica tradizione calabrese.
In sostanza? degli uomini si travestono da alberi.
“Degli uomini vestiti da alberi? Ma è assurdo!!!” (eh sì, sentitevi chiamati in causa clessini e cleffini) In effetti dietro questo strana rappresentazione c’è molto di più! Iniziamo con un po’ di paroloni stile “QUARK”: alla base di tutto vi è la fusione tra uomo e natura. Ci vediamo immersi in un continuo rinnovarsi della vita, come l’eterno ciclo dei giorni, che inevitabilmente giungono alla propria fine per poi rinascere. L’opera realizza appieno la suspension of disbelief tanto ricercata dagli artisti, facendoci precipitare in una dimensione onirica che ci porta a dimenticare il confine tra finzione e realtà.
“ma a me, che me ne importa?”
È esattamente questo il punto: Frammartino ha cercato di sensibilizzare le nuove generazioni alla dimenticata tradizione e a un diverso impatto nei confronti dell’opera.
molti di voi si chiederanno che cosa c’entri la tecnologia con l’arte…“Non si dipingeva col pennello una volta?” Ragazzi, siamo quasi nel 2014! I pennelli?!?! Cosa sono questi strumenti obsoleti?!?!
Dipingo ciò che non posso fotografare. Fotografo ciò che non voglio dipingere. Dipingo l’invisibile. Fotografo il visibile. (Man Ray)
Perché utilizzare un pennello quando si può usare una videocamera! Nonostante gli svariati tentativi del futurismo, diciamolo, la pittura è decisamente incapace di cogliere il movimento. Anche gli artisti si sono evoluti e, com’è risaputo, ogni opera è testimone del suo tempo. In fondo gli artisti emergenti si ritrovano parte di una generazione di piccoli nerd informatici. Vediamo quindi in Alberi il tentativo di una democratizzazione dell’arte sfruttando a proprio vantaggio la sua ripetibilità grazie ad escamotages tecnologici un tempo impensabili. A tal proposito non possiamo non chiamare in causa lo spirito ironizzante del padre della Pop Art:
Ho letto che Picasso ha fatto quattromila capolavori nella sua vita e ho pensato: “Gesù, potrei farli in un giorno!”. (Andy Warhol)
Com’è evidente la tecnologia non solo ha migliorato le nostre vite ma ha semplificato anche la fruizione nostra cultura.
[Soluzione: Luigi XIV]
PARIGI VAL BENE UNA MOSTRA (A cura di Andrea Figuera)
“Una mostra o un’installazione in un cinema? Ma cos’è questo delirio?”
Molto probabilmente questa sarebbe stata, qualche anno fa, la reazione di un qualsiasi critico d’arte diciamo di quelli un po’ con la “puzza sotto il naso”, all’istallazione “Alberi” di cui abbiamo parlato nell’articolo precedente.
Ma possiamo anche spingerci oltre. Molto probabilmente Van Gogh si taglierebbe anche l’altro orecchio (se avesse la possibilità di farlo) nel vedere molte delle sue opere riprodotte da un “volgarissimo proiettore HD” e visibili tutte in uno stesso ambiente, in quello che potremmo definire un vero e proprio“fantamuseo”.
Eppure è proprio quello che sta avvenendo nella “Fabbrica del Vapore” (e anche qui qualche malizioso potrebbe storcere il naso) a Milano.
Basta un moderno apparecchio come l’ innovativo Sensory4, utilizzato, appunto, nella mostra “Van Gogh Alive”, per avere l’intera collezione del Louvre.
Finalmente ci riprendiamo la Gioconda!
Pensate al povero Napoleone, quanti sforzi per rubare opere d’arte in mezza Europa, fosse vissuto qualche secolo dopo si sarebbe evitato lo “sbattimento”!
Ma facciamoci due conti. Vedere la Gioconda vi costerebbe al massimo un euro e cinquanta, costo del Tram (per chi lo paga il biglietto) più il prezzo del museo. Niente spese esorbitanti per il volo né per l’alloggio; certo, andando a Parigi usufruireste della splendida vista delle francesine (che potremmo considerare come un valore aggiunto) ma non siamo così pignoli!
Scherzi a parte, volendo fare i “bravi bocconiani”, i costi di una mostra per cosi dire “virtuale”, sono sicuramente molto più ridotti rispetto a quelli di una mostra classica, penso appaia palese a tutti. Inoltre le potenzialità di Edutainment in questo tipo di mostre sono molto elevate e aprono spazi a nuovi orizzonti.
Proprio su questo aspetto potremmo aprire una piccola parentesi. Non so quanti di voi siano stati al Louvre di recente, ma credo che dopo questa notizia andranno in molti.
Avete presente quelle terribili audio guide nere? Sì dai, quelle che vi danno all’ingresso dei musei e che prendete con riluttanza solo se sono gratis! Beh, al Louvre no, vi danno il Nintendo DS 3D! Quella che può apparire una “furbata pubblicitaria” risulta essere invece, permettetemi il termine, una figata pazzesca!
All’ingresso della mostra vi ritrovate questo gingillo fra le mani, diciamolo l’ultima cosa che vi sareste aspettati di trovare dentro un museo!
Ma all’interno non c’è né Super Mario né Fifa 2014; lo so, qualcuno ci rimarrà anche male, ma siamo pur sempre dentro il Louvre!
Nel software della nostra console, vi è condensato tutto ciò che vi può interessare sul museo più famoso del mondo e inoltre vi sono riprodotti in 3D quadri e statue. Bisogna ammettere che la tentazione di sedersi in un angolo e limitarsi a fare il giro del museo smanettando davanti allo schermo del DS è forte!
Questi sono solo degli esempi, ma potremmo andare avanti a lungo. In conclusione, questa contaminazione fra tecnologia e arte siamo certi che rivelerà sorprese inaspettate in quello che sembra essere un processo di innovazione ormai inarrestabile.
Finiremo per giocare alle Play 4 a Brera?
[Soluzione: Enrico IV]
In conclusione questo e’ solo un assaggio di quella che che sara’ la nostra rubrica. Che tu sia un montato del CLEAM o una secchia del CLES o del CLEF ma anche se sei una velina del CLEACC non conta!
Come si dice in questi casi chi ci ama ci segua!