30 Luglio 2014 Vita da studente

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Generalmente si pensa all’ università come ad una nuova avventura. Sorge spontanea la domanda: Cosa ci aspetta? Molti di noi preferiscono non farsi troppe aspettative per non rischiare di rimanere delusi. Per non illudersi si cerca di non dare troppo peso a quanto garantiscono gli studenti più grandi: dal loro punto di vista sembra tutto fantastico: migliaia di nuove conoscenze migliaia di opportunità per divertirsi e imparare, questa è Milano.

Tanto più l’ offerta sembra aumentare se come Ateneo si è scelto la Bocconi, università riconosciuta a livello internazionale per qualità d insegnamento e sede di innumerevoli attività formative e ricreative. Come matricole ci si sente immediatamente coinvolti in un’atmosfera in cui domina un forte spirito di appartenenza e un flusso inarrestabile di idee ed iniziative. Già siamo stati assegnati ad una classe, già possiamo consultare la nostra agenda personale, già possiamo accedere alla bacheca con l’ orario delle nostre lezioni. Siamo a tutti gli effetti parte del gruppo. Il senso di smarrimento che accomuna noi matricole trova comprensione in particolare nei membri del gruppo “Ammessi in Bocconi” in cui gli studenti più grandi si offrono di risolvere le nostre perplessità. Eppure anche tanta disponibilità non sembra bastare a rassicurarci pienamente.

Dopo un anno in cui i momenti duri tra test ed esami di maturità sono stati superati, finalmente ci si è sentiti grandi, di colpo ci si ritrova matricole e si ripresentano in ognuno di noi le sensazioni e le domande incalzanti che ci si poneva al primo anno delle superiori: “Mi troverò bene? conoscerò degli amici? Riuscirò ad avere buoni voti? Mi divertirò?” Eppure permane la consapevolezza che sarà molto diverso da quanto siamo abituati e che questo comporterà un impatto ancora maggiore nell’ insieme di novità che ci attendono. Da adesso in poi sarà richiesta la totale autonomia: nessuno si preoccuperà delle nostre assenze, nessuno ci spronerà a studiare e a dare di più, nessuno si presenterà per darci consigli se non richiesti con fare paterno come magari avrebbero fatto i prof del liceo. Per non parlare, per chi di noi è fuori sede, della vita lontano da casa condividendo spazi con persone nuove, in una nuova città. Siamo pronti a tutto questo? Non resta molta scelta. È normale sentirsi spaesati ma forse il bello della vita universitaria sta proprio nei cambiamenti che questa apporta sulle persone: nel giro di pochi mesi ci ritroveremo incredibilmente cresciuti, capaci di gestire situazioni difficili e inaspettate. Tutto questo grazie al bagaglio di esperienze che ci hanno disorientato e che abbiamo dovuto affrontare non avendo via di scampo.

La cosa più paradossale è il fatto che dopo tutta le forze investite nel superare al meglio gli esami  per godersi l’ ultima vera estate della propria vita, improvvisamente emerge  il desiderio che questa passi in fretta perché l’attesa di cominciare ed immergersi in questa nuova avventura è logorante. Meglio non precorrere i tempi, ci sarà modo di precipitarvisi una volta finite le vacanze. Nel frattempo godiamoci l’ estate!
FB: GIORGIA CONTE

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