8 Novembre 2015 Luoghi di interesse Vita da studente

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Ci è giunta in forma anonima questa lettera in redazione. Crediamo sia importante condividerla con voi per mettervi in guardia.

Ieri sera sono rimasto a studiare in biblioteca fino a chiusura. Niente di strano, era una sera come tante altre. A mezzanotte decido di tornare a casa a piedi, come faccio sempre, e mi incammino per via sarfatti. Appena superate le strisce pedonali davanti al locale loop, però, vengo raggiunto da un ragazzo.

 

Mi dice qualcosa da dietro, io non capisco, mi giro, lui mi guarda, mi punta un coltello in faccia e mi butta contro un’auto in sosta. Dopo di che arrivano altri due ragazzi, tutti stranieri come il primo. Uno mi blocca a terra puntandomi il coltello alla gola, e gli altri due cominciano prendere tutto quello che avevo. Mi hanno rubato tutto. Computer, telefono, orologio, soldi e portafoglio. Mi hanno lasciato i libri e qualche appunto, ma si sono presi anche lo zaino. Non contenti, sotto la minaccia dei coltelli si sono fatti anche sbloccare il telefono. Infine, si sono congedati con un “parla e ti spacchiamo la testa”, prima di mettersi alla fuga a piedi, lasciandomi a terra sul marciapiede accanto all’auto parcheggiata.

coltello

Sembrerebbe una storia inventata, e anche di poca fantasia, invece non lo è. È esattamente quello che mi successo ieri sera a due passi dall’università. È la prima volta che mi capita una cosa del genere, e non me lo sarei mai aspettato.

 

Perché ho deciso di condividere con voi questa cosa? Per due ragioni:

1) cercate di stare attenti, soprattutto se passate per quella zona la sera tardi. Come è successo a me poteva succedere a chiunque altro. Non me la sono andata a cercare, non ho provocato nessuno. Erano loro in cerca di qualcuno, coltelli alla mano.

 

2) nell’indifferenza generale delle persone, di tutte le età, a cui ho chiesto aiuto dopo l’accaduto si è distinto un ragazzo. Un collega, uno studente Bocconi come me, che non ha esitato a prestarmi il telefono per chiamare il 113, e che mi ha anche offerto un passaggio a casa dopo avermi fatto compagnia in attesa della volante. Voglio ringraziarti pubblicamente, sei stata la cosa più positiva della mia serata. Viviamo in un mondo di merda, ma questi piccoli gesti almeno ci regalano un po’ di speranza.

 

Se avete altre storie di questo tipo, vi preghiamo di condividerle con noi anche in forma anonima inviando una mail a redazione@betaomegachi.com.

 

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